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L’Intelligent Business Agility: l’intelligenza artificiale al servizio del business

La spinta al rinnovamento dei modelli organizzativi può sfruttare “intelligentemente” le innovazioni nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale per un vero e proprio salto generazionale.

Il tutto passa attraverso una intensa automazione dei processi (ed attività), particolarmente efficace in tutti gli ambiti in cui le decisioni sono strettamente legate ai dati posseduti.

La tendenza, anche secondo uno studio del MIT Sloan Management Review (in collaborazione con The Boston Consulting Group), è quella della cooperazione tra uomo e macchina, valorizzando la capacità di quest’ultima di raccogliere ed analizzare grandi quantità di dati al fine di fornire “consigli” e “suggerimenti” sia operativi che strategici.

I principali vantaggi ottenibili da questo sodalizio riguardano: miglior posizionamento dell’impresa nel mercato, sviluppo di strategie di marketing personalizzate, valorizzazione della clientela, fidelizzazione, riduzione dei costi e valorizzazione dei dipendenti. Il livello dei risultati raggiungibili dipende dalla capacità dell’organizzazione di innovare e rinnovarsi, nonché dalla qualità dei dati posseduti.

Diventa quindi cruciale avere un approccio strutturato che permetta di affiancare in modo sostenibile l’intelligenza artificiale alla business agility, dando così vita a all’Intelligent Business Agility (IBA), ovvero:

L’Intelligent Business Agility rappresenta la capacità di un’organizzazione di sviluppare una cultura aziendale adattativa, supportata da agenti automatizzati in grado di aiutare le persone nelle decisioni strategiche ed operative, al fine di ottimizzarne le attività e porsi continuamente nuovi e sfidanti obiettivi. (agileconstellation.info)

Gli elementi chiave dell’Intelligent Business Agility possono essere classificati nei quattro quadranti dell’IBA Matrix (IBAM) riportata di seguito: efficacia, efficienza, innovazione ed esperienza.

Nello specifico si ha:

  • l’efficienza, ovvero la possibilità di sviluppare una performance costante con costi ottimizzati, grazie a processi di automatizzazione spinti.
  • l’efficacia, ovvero la capacità di centrare i giusti obiettivi. Il raggiungimento degli stessi deve poter essere misurabile attraverso metriche quantitative e qualitative.
  • l’innovazione, la capacità di sviluppare nuove iniziative in grado di catturare nuovi clienti (up-selling) ed estendere, al contempo, i servizi utilizzati da quelli attuali (cross-selling).
  • l’esperienza, che consente di mettere a frutto i diversi “tentativi” (esperimenti) per ridurre le opzioni ed arrivare più velocemente al risultato.

La matrice evidenza (negli angoli, “corner”) l’importanza di avere un mindset operativo orientato alla sperimentazione continua e una spinta all’automazione in ogni ambito possibile. Dal punto di vista della strategia, tra le aree maggiormente influenzate dall’IBA si annoverano: la gestione strategica, la gestione delle relazioni con i consumatori, il value strategy management, le strategie di marketing, lo sviluppo di nuovi prodotti e l’evoluzione dei prodotti/servizi esistenti.

Sviluppare l’IBA è sicuramente un compito molto impegnativo essendo ogni contesto diverso e quindi da affrontare con soluzioni specifiche.

Anche i più noti framework di Business Agility in chiave Agile/Lean hanno introdotto nel proprio ecosistema di strumenti l’Intelligenza Artificiale. Ne è un esempio SAFe 6.0 (presentato a Marzo del 2023), in cui l’IA è uno degli elementi di principale innovazione, definendola come un fattore critico per il successo nella Digital Age:

“Succeeding with AI is critical to surviving and thriving in the Digital Age. SAFe provides various tools that enable the successful development and delivery of AI-powered solutions.”

Autore: Felice Pescatore –  Business Agility Advisor & Coach

Pubblicato su 02/02/2024