PMI Disciplined Agile distilled
Nell’ambito dell’Agile@Scaling si trovano molti framework e approcci che suggeriscono diverse strategie di implementazione per poter estendere l’agilità a livello enterprise, individuandone strumenti e percorsi attuativi.
PMI Disciplined Agile (DA™) è la proposta specifica del PMI, un toolkit che pone l’enfasi su come l’agilità sia un viaggio tortuoso in cui i diversi obiettivi possono essere raggiunti solo se si procede con estrema “Disciplina”.
The Disciplined Agile tool kit
Sviluppato da Scott Ambler e Mark Lines, il toolkit si connota come un asset strategico al servizio del business:
“The Disciplined Agile (DA™) tool kit supplies straightforward guidance to help you, your team, and your enterprise increase effectiveness. Apply and evolve your way of working (WoW) in a context-sensitive manner with this people-first, learning-oriented hybrid agile approach.” Una delle sue caratteristiche salienti è l’impostazione Goal-Driven, pensata per identificare in modo puntuale lo scopo specifico di ogni azione e supportata attivamente dall’attenzione alle persone, così come enfatizzato dai pillar del DA Mindset: Principi, Promesse e Linee Guida.
È fondamentale “essere agili”, ma anche “fare agile”
Compito del mindset è quello di fornire uno stimolo culturale, evidenziando come sia fondamentale non solo “essere agili”, ma anche “fare agile”: i Principi guidano le azioni, le Promesse ne sorreggono l’impegno e le Linee Guida, infine, suggeriscono azioni concrete da introdurre.
Viene, in sintesi, fornito un bouquet di opzioni operative che permette di concretizzare quanto già “promesso” dal Manifesto Agile:
è meraviglioso avere persone che vogliono lavorare in modo collaborativo e rispettoso, ma se poi non sanno come farlo, non faranno molta strada! Per raggiungere tale obiettivo, il toolkit suddivide le aree di intervento in 4 layer specifici: Foundation, Disciplined DevOps, Value Stream e Disciplined Agile Enterprise, così come ben evidenziato dal Poster relativo:
Value Stream, l’anima dinamica di Disciplined Agile
Ogni layer supporta specifiche strategie di implementazione grazie ai Process Blade, ovvero una raccolta coerente di opzioni relative ad uno specifico ambito “atomico”, come, ad esempio: Data Management, Continuous Improvement, o Portfolio Management.
La scelta del termine “Blade” è legata concettualmente all’omologo dei “Server Blade” per evidenziare la possibilità di aggiornare, cambiare, o addirittura sostituire un’area specifica con estrema rapidità, in modo da accompagnare pragmaticamente l’evoluzione del contesto in cui si sta operando.
Particolare enfasi va posta sul layer Value Stream, che può essere visto come l’anima dinamica di DA, in quanto ricama l’operatività sulle necessità degli stakeholder, o cliente che sia. Ciò avviene abbracciando un mindset chiaramente Lean, che suggerisce diconcentrarsi sulla gestione del flusso di lavoro e non su come gestire le persone o le micro-attività.
I tre lifecyles nel Blade Disciplined Agile Delivery
Il Value Stream si concentra sullo sviluppo degli MBI (Minimum Business Increment), ovvero la quantità minima di valore da costruire, distribuire ed utilizzare in modo che l’iniziativa abbia effettivamente senso dal punto di vista del business.
Guardando al lato più operativo di gestione e sviluppo di un prodotto (o progetto), nel Blade Disciplined Agile Delivery (DAD) vengono proposti diversi lifecycle, tutti caratterizzati da tre fasi di avanzamento ideali:
- Inception, la fase di inizializzazione del progetto, in cui gli elementi fondamentali per la sua riuscita prendono corpo e si valutano aspetti come il rischio e la sostenibilità;
- Construction, la fase di realizzazione, ovvero dove la soluzione viene concretamente implementata;
- Transition, la fase che si occupa degli aspetti di deployment.
Se l’utilizzo di fasi può sembrare qualcosa di “strano” all’interno del mondo Agile, bisogna evidenziare come esse non siano da intendersi in ottica stage-and-gate, bensì come “contenitori di scopo” che non limitano alcuna revisione delle decisioni prese, ma che rafforzano ulteriormente l’approccio goal-driven.
Infatti, il loro obiettivo, è quello di spingere le persone a focalizzarsi, nei diversi momenti, su specifici process goal esplicitati dagli annessi process goal diagram.
In conclusione, PMI DA si concentra sull’evidenza che ogni contesto operativo è diverso dagli altri, supportando un percorso di trasformazione agile grazie alla sperimentazione di opzioni mirate a sviluppare lo specifico Way of Working, WoW.
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