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lI Product Owner: cosa fa? Ecco come ritrovare il valore perduto…

Nel precedente articolo ho introdotto il concetto di valore ed evidenziato come questo sia mutevole in funzione del tempo e del contesto.

Leggi l’articolo http://inspearit.it/insights/il-product-owner-cosa-fa-ecco-come-ritrovare-il-valore-perduto/

In questo secondo articolo, continuerò a rispondere alla domanda: come faccio a massimizzare un qualcosa di così volubile? Come faccio a capire se sto misurando bene il valore? Quali aspetti devo attenzionare?

Come promesso, a seguire trovate altri tre “tips & tricks” che potrebbero aiutarvi (solita premessa, questi suggerimenti NON sono presentati in ordine di importanza):

Tip #4: Iniziare a PUNTARE AL VALORE anziché GESTIRE LE COSE DA FARE

from stable value to ever changing value

Molto spesso mi capita di incontrare Product Owner certi di sapere che il valore di ciò che verrà prodotto consiste semplicemente nella realizzazione di quanto stabilito, come se questo fosse sufficiente a garantire il successo. È evidente che tale approccio è legato a un mindest orientato più al project management che alla product ownership. Nel project management poiché si assume che lo scopo da raggiungere è fisso l’obiettivo del project manager è “semplicemente” quello di far sì che le cose da fare avvengano nei tempi e nei costi stimati. La product ownership, partendo dalla consapevolezza di come la complessità metta in forte discussione qualsiasi tipo di stima/assunzione non verificata, si pone come obiettivo quello di ricercare il valore all’interno di un intervallo di tempo e costi prefissati (e non stimati).

Tip #5: PICCOLI RILASCI FREQUENTI anziché un’UNICA RELEASE

from long term to quick release

Vista l’indole avventuriera e ricercatrice del Product Owner, è necessario che tutta l’organizzazione si metta nelle condizioni di poter rilasciare a poco a poco e il più frequentemente possibile. Se è vero che il PO deve puntare al valore, è anche vero che una lunga e lenta release vi porterà solo ad accrescere i costi, quanto più ritarderete il rilascio maggiore sarà il COST OF DELAY (cioè il costo del mancato rilascio). Pensate a uno sprint come a un investimento al breve periodo; RILASCIARE significa tradurre in valore tutti gli sforzi fatti durante lo sprint, significa trovare un modo per ripagare il TOTAL COST OF OWNERSHIP, cioè tutto le spese impiegate nel manutenere e sviluppare il prodotto/servizio. È la strategia migliore per cercare di ridurre al minimo i rischi imposti dalla complessità e non rischiare di restare senza più uno spicciolo di budget!

Tip #6: non STIMARE in termini di tempo, bensì PREVEDERE in maniera empirica

Spesso sento dire “dobbiamo imparare a stimare meglio” ma cosa significa stimare? Letteralmente significa avere un’idea sommaria di quanto potrebbe accadere…penserete wow! Perché a sto punto ci affidiamo così tanto alle stime nel momento in cui pianifichiamo? La risposta è semplice, la visione “taylorista” che ci viene inculcata sin da piccoli ci porta ad essere molto confidenti nelle stime, purtroppo però quello che spesso avviene nella realtà è che la stima fatta non combacia quasi mai con la data/costo effettivo. Alcuni studi hanno dimostrato che maggiore è la stima, maggiore sarà la probabilità che tale stima possa differire di un +60% -40% rispetto al valore effettivo.

from perfection to satisficing

Vi faccio un esempio: se stimo di completare un progetto in 10 mesi la probabilità di terminare il progetto con 6 mesi di ritardo o 4 mesi in anticipo è davvero molto alta. A tal proposito una previsione empirica del lavoro aiuta meglio sia nel pianificare, ma anche nell’allineare le aspettative degli stakeholder con quanto è fattibile realizzare in un dato periodo.

Pratiche abbastanza diffuse come l’utilizzo degli Story Point oppure pratiche più recenti come #NoEstimates hanno dimostrato a più riprese che ciò che conta per pianificare in un mondo complesso non sono stime precise, ma previsioni accurate: tradotto in termini pratici, una volta che avrete un’idea della velocity in termini di story point o di product backlog item del vostro team, avrete tutto ciò che serve per una pianificazione empirica che si adatti alle capacità del team e dell’organizzazione stessa.

Ecco quindi conclusa la seconda tranche di tips & tricks, cosa ne pensate? Quale proverete ad applicare? Ne seguiranno altri, pertanto stay tuned e alla prossima!


Immagini di Francesco Racanati
Pubblicato su 05/03/2021